LIBRO

ISTITUTO MUSICALE UMBERTO GIORDANO CINQUANTENNIO


Questo libro sintetizza la storia di un mondo dedicato all'arte, caratterizzato dalla preminenza dell'istituzionalità della Scuola, che, grazie alla saggezza e alla tenacia di illustri Maestri,sancisce la rassegna ideale del divenire dell'arte.
L'inebriante conquista del cammino verso la propria liberta artistica costituisce l'essenza della sensibilita e caparbietà degli insegnanti, che contribuiscono ad acquisire l'inequivocabile consapevolezza della dignità dell'Arte.

La Musica,linguaggio spontaneo ed universale, espressione naturale e primordiale,è il tramite per suffragare questa necessità di spirito.

Luigi Rossi, Enrico Radesco di Foggia,
Pasquale Bona, Michele Lombardi, Florestano Rossomandi, Francesco Magliocco, Umberto Giordano sono gli artefici di questa pregnante considerazione del valore della musica.

In tale prospettiva si colloca la Scuola d'Archi Giordano, con cui fioriscono le creazioni delle giovani generazioni daune.

In un periodo storico paricolarmente critico,nel 1914 nasce la "Società musicale" ad opera del rag. Giuseppe Padalino a cui nel 1918 si affianca il Maestro Roberto Consagro per trasformare il Liceo in Istituto pareggiato fino a divenire nel 1928 Ente morale Liceo musicale "U. GIORDANO", ORGANIZZATO QUASI COME UN CONSERVATORIO ANTE LITTERAM.

GLI ANNI FINO AL 1943 sono anni difficili. la seconda guerra mondiale distrugge il vecchio Convento di San Gaetano di Foggia, insieme con gli strumenti musicali, gli atti di segreteria e i cinquemila volumi della biblioteca.

Questa situazione purtroppo segna il depauperamento della popolazione scolastica nonchè del corpo docente.

Tuttavia, grazie al contributo del Cav. Gustavo PERUGINI,a capo del consiglio di amministrazione dal 1945 al 1962, il Liceo U. Giordano riceve nuova linfa, al punto che esso diventa la culla di nuove cattedre e di profonde trasformazioni, che lo avvicinano sempre più all'attuale configurazione del Conservatorio.

Il testo è corredato di splendide foto, che ci proiettano nell'atmosfera di tempi lontani, la cui opaca fuliggine scompare di fronte alla ieratica opulenta dei ricordi.

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