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                                  |  Codice: 23031-X
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                              |  |  | RossiniVitoux Frederic
 traduzione di Maria Delogu
 Editore Rusconi
 
 Rossini rinunciò al teatro all’età
 trentasette anni, dopo il trionfo di Guglielmo Tell, avvenuto a Parigi nel 1829: visse fino al 1868, ma compose soltanto piccoli pezzi pianistici e due brevi lavori spirituali, la Petite Messe solennelle e lo Stabat Mater. Fra le molte ipotesi avanzate sul «silenzio» rossiniano, l’autore di questa biografia sceglie la più evidente: Rossini non aveva più nulla da dire e perciò tacque.  Nel corso della sua rapida e fortunata carriera  aveva gradualmente trasformato l’antiquato modello  di opera tragica settecentesca nel moderno spettacolo che
 venne offerto ai parigini con Guglielmo Tell.
 Non gli era più possibile progredire ulteriormente:  non era interessato al realismo che stava invadendo il  teatro lirico.
 Si limitò ad assistere alla nascita del dramma musicale  di Verdi e di Wagner, che interpretarono le esigenze del  pubblico borghese nel secondo Ottocento.
 In questa biografia è affrontato un altro problema che è  diventato di attualità e che riguarda le opere tragiche  rossiniane, dimenticate nel secolo scorso e oggi quasi
 tutte nuovamente rappresentate ed incise in disco.  Il recupero di queste opere cambia l’immagine di Rossini?  La sua produzione tragica ha lo stesso valore della sua produzione comica? Frédéric Vitoux preferisce il
 Rossini comico, l’autore del Barbiere di Siviglia; ma  anche nelle opere tragiche riconosce il genio del  compositore che rispecchia una civiltà, come era quella
 italiana del primo Ottocento, dedita al culto del bello,  dell’arte fine a se stessa e, nella musica, del belcanto come espressione di gioioso piacere estetico.
 Questa immagine di Rossini, ancor oggi viva nella cultura  francese, deriva dalle pagine che Stendhal dedicò al  compositore e che restano per Vitoux un fondamentale punto  di riferimento. D’altra parte Rossini, benché sia un grande compositore italiano, appartiene anche alla cultura francese: le sue ultime opere furono composte per 1’Opéra di Parigi, trascorse l’ultima parte della vita a Parigi, dove tenne
 un frequentatissimo salotto. Adoperava,
 inoltre, correntemente, la lingua francese
 nella conversazione e nei carteggi.
 Vitoux, scrittore e romanziere, racconta la vita di Rossini con stile rapido ed essenziale, e passa in rassegna le opere commentandole con vivaci osservazioni di attualità: il libro è corredato da una cronologia, da brevi riassunti delle trame operistiche, con citazioni di illustri letterati francesi e italiani, e da un’attenta guida alle migliori incisioni discografiche delle opere di Rossini.
 
 
 
 
 
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