Trattato di analisi musicale
Jorio Argenzio
160 pag
Edizioni:Edipan Musicisti Contemporanei


L'analisi musicale è una disciplina relativamente nuova, nel senso che non è da molto tempo che ad essa si dedica sufficiente attenzione e costante pratica; si può dire che ancora oggi non vi siano, in funzione didattica, corsi permanenti di tale materia nella scuola statale.

Nei Conservatori di Musica italiani addirittura questa disciplina non figura ancora come materia di studio, neppure a livello complementare per la scuola di Composizione.

(Il fatto che nel Conservatorio di Milano e in qualche altro centro di cultura vi sia un corso di Analisi musicale è cosa assolutamente eccezionale!).
Questa carenza è quanto meno inesplicabile!
Di tanto in tanto si organizzano corsi di analisi, spesso nei mesi estivi, presso istituzioni a volte poco note.
Ma non è certo con iniziative private e sporadiche che si può creare una stabilità di metodo per un approfondimento di indagine sul problema dell'interpretazione musicale.

Bisogna augurarsi che in futuro, negli istituti musicali specializzati venga regolarmente prevista l'istituzione di questa disciplina che altrove costituisce normale materia di studio.

Non è forse il caso di entrare in polemica con chi ritiene non necessario per lo studio sull'interpretazione di un testo musicale l'analisi approfondita di esso.

Al riguardo non si può non dissentire da certe posizioni critiche di un illustre stu­dioso quale è il Leibowitz.
Ad ogni modo certe incertezze metodologiche sem­brano al giorno d'oggi superate ed il procedimento della lettura analitica di una musica da interpretare trova adozione presso ogni musicista, non solo come necessità preliminare di conoscenza teorica dell'opera da eseguire, ma anche come mezzo di ricerca espressiva condotta direttamente sugli intimi particolari costitutivi della creatura sonora, che la grafia musicale riproduce sulla carta, indelebilmente.

Si può osservare che per quanto abbondino saggi critici musicali su autori e opere, condotti alcune volte con chiara scelta di tendenza didattica e dimostrativa, non abbondino invece manuali teorici e trattazioni esaurienti d'impostazione accademica sulla materia.

Ragion per cui ritengo di aver fatto cosa non superflua a scrivere questo trattato di Analisi Musicale che potrà contribuire, in qualche misura e per chi ne abbia necessità, a colmare qualche lacuna culturale specifica.

Nonché (ciò me lo auguro vivamente) a dissipare equivoci terminologici e quindi, indirettamente, contenutistici che gravemente ancora inquinano la teoretica musicale almeno nella nozionistica scolastica.
Nel chiudere, dopo lunga elaborazione, questa testimonianza scritta delle mieesperienze musicali e delle mie acquisizioni culturali, mi è gradito ringraziare lamia allieva Maria Stefania Rinaldi per il valido contributo che mi ha offerto nella stesura definitiva del Trattato e per la cura particolare che ha avuto nella compilazione del Glossario che lo accompagna.

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