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                                  |  Codice: ER2847
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                              |  |  | Fondamenti pratici d'armoniaPer il corso d'armonia compleentare e le classi dei Licei musicali
 
 I modi con i quali è possibile affrontare lo studio dell’armonia sono molti, ma è evidente quanto debba essere necessario un terreno il più possibile stabile e certo su cui costruire poi con i diversi indirizzi tipici delle singole scuole.
 Il presente manuale ha uno scopo ben preciso: offrire, di ogni argomento, la nozione essenziale e nello stesso tempo completa, chiarificata sempre da esempi e per nulla resa complessa da lunghe e spietate elencazioni di casi, risolvibili, del resto, con l’applicazione intelligente di quella nozione fondamentale esposta.
 E solo dopo aver acquisito una conoscenza sicura delle basilari e più concrete realtà dell’armonia che è possibile e, anzi, doveroso indagare nei perché più profondi e remoti del fatto armonico, con tutte le implicazioni derivanti da questa indagine, seguendo magari la particolare trattazione dello Schònberg oppure un completo e complesso manuale della scuola francese.
 Prima però è necessario avere le idee chiare su quei fatti primari, su quelle essenziali
 «regole», o meglio « realtà » dell’armonia che fanno dello studio dei collegamenti tra gli accordi il primo oggetto di
 questa scienza e arte al tempo stesso.
 
 Per dire cose essenziali e costitutive, sono poi convinto che non siano necessarie molte parole, merito evidente della scuola del Maestro Vieri Tosatti, dal quale ho imparato, fin dalla prima lezione, a vedere l’armonia come una realtà musicale innanzitutto, non meramente scientifica «da tavolino», e nello stesso tempo a considerarla semplice nella sua essenzialità e tutt’altro che pronta a trarre in inganno con miriadi di sue proprie oscure motivazioni.
 
 È del Maestro Tosatti, inoltre, il criterio seguito nella scelta dell’ordine di successione degli argomenti; vengono studiate dapprima le triadi, compresa quella diminuita e le loro più comuni alterazioni cromatiche, poi gli accordi di quattro suoni. La teoria delle quintiadi è semplificata al massimo e viene praticamente solo accennata quella degli accordi di undicesima e tredicesima, peraltro scolasticamente dibattuta.
 Fin dalle prime lezioni, lo si può constatare dai bassi contenuti nell’appendice, vengono altresì introdotti i concetti di motivato rapporto tra i gradi, di modulazione, di note
 «accidentali » atte a favorire il buon movimento delle parti, come pure i ritardi e le imitazioni, progressivamente impiegati
 senza che si abbiano gruppi di esercizi appositi.
 
 Lineare dunque e, spero, effettivamente pratico questo metodo, la cui efficacia invito a constatare, soprattutto, ma non solo, sul piano della rapidità e della sicurezza nell’apprendimento.
 
 Un sentito ringraziamento va ai Maestri Fausto Broussard e Sergio Lonoce, della redazione Ricordi, per la competente esperienza con la quale hanno personalmente seguito l’iter editoriale del volume.
 Caraba P.
 
 
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